Emma Peeters (il titolo è rimasto invariato dall'originale) è un film belga-canadese del 2018, anche se le riprese e le scene si svolgono quasi tutte nella città di Parigi. La protagonista però è effettivamente belga (l'attrice è canadese), ed è anche colei che da il nome al film e su cui si incentra tutta la storia.
La storia è appunto quella di una giovane, o non più giovane come di fatto inizia a sentirsi, aspirante attrice che trasferitasi dal belgio a Parigi, si accorge di non aver concluso molto, o a suo dire nulla, nei 15 anni trascorsi nella capitale. Tutto il suo partecipare a provini e corsi cercando di arrivare da qualche parte con la recitazione durante tutto quel tempo, le ha fatto ottenere di fatto soltanto una leggera notierietà per una pubblicità di un detersivo, di cui lei stessa si vergogna ad avervi preso parte.
Costretta saltuariamente a fare lavoretti più comuni come vendere televisori, in cui a dire il vero sembra riuscire anche oggettivamente bene, considera quelle soddisfazioni non abbastanza, e quelle mansioni come ruoli per persone sostanzialmente meno intelligenti.
Entra quindi in scena il tema del suicidio, presente per tutto il resto del film, che lei cerca di raggiungere pianificandolo in anticipo fino alla scelta esatta del giorno. Dichiarando persa la guerra e cercando di vincere almeno l'ultima battaglia.
Anche la pellicola non è cosi macabra come potrebbe apparire leggendo questo riassunto della trama. Certo, il tema principale è quello detto, ma viene trattato in maniera molto ironica, o almeno il film ci prova, essendo appunto una commedia sentimentale.
La protagonista ha un certo magnetismo sullo schermo, sottolineata dai molteplici e lunghi primi piani sulle sue espressioni che il regista le dedica. Anche il rapporto con il coprotagonista, che stenta un po' ad apparire congruo, trova alla fine la sua alchimia.
Purtroppo però molti aspetti del film falliscono, a partire proprio dall'ironia, non basta infatti la classica vagonata di scene in cui l'impacciataggine e sbadataggine dei protagonisti creano situazioni in stile cinema muto. Come non bastano i personaggi principali tutti singolari che dovrebbero apparire comici nelle loro stranezze. Il risultato è piuttosto piatto per tutto il film.
Menzione a parte merita il tema del suicidio, che nel film vuole esssere trattato in maniera leggera, cercando di mostrarne le possibili dinamiche, gli stati d'animo e le eventuali conseguenze, senza usare toni scuri o scenari cupi, ma tentando di metterne in luce le sue assurdità e la mancanza talvolta di reali motivazioni dietro a tale gesto. Tuttavia rimane forse sempre troppo nel campo della commedia, e non permette reali spunti di riflessione profondi.
In sostanza un film che avrebbe anche potuto essere adatto per riempire una serata vuota, ma che a causa del suo tema principale, rende la visione un po' più complicata se fosse fatta in compagnia.
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