Parlare di Nicolas Cage è diventato negli anni tanto parlare di cinema quanto di gossip, ed in entrambi i campi, ha veramente raggiunto uno spettro di tutto ciò che si possa sperimantare nella vita, estremamente ampio.
lunedì 25 aprile 2022
Le mille vite, o la vita a mille, di Nicolas Cage
martedì 19 aprile 2022
Tammy e il T-rex (1994) #Recensione
Tammy e il T-rex è un film americano della prima metà degli anni 90, un tentativo di intrattenere il pubblico con una commedia trash non impegnata che sembrava voler ricordare alla gente di non prendersi troppo sul serio.
La trama è quella di uno scienziato pazzo, che insieme ai suoi assistenti, riesce ad inserire il cervello di un umano in un dinosauro t-rex, di cui però poi perde il controllo ed inizia la caccia per riuscire a catturarlo di nuovo. Nel film vi sono vari amori, quello fisico tra lo scienziato e la sua focosa assistente, e quello più classico ma incomprensibile tra la bella di turno ed il bullo, tra i quali però si inserisce la figura di Michael (un giovane Paul Walker) ed è presto chiaro che quello tra Tammy e Michael è vero amore, che continuerà anche dopo aver scoperto che il cervello donato al T-rex, era proprio quello di Michael.
Il film vorrebbe essere trash ed ironico, ma fallisce in entrambi gli aspetti. La parte trash non è assolutamente sufficiente, proprio in termini quantitativi, pellicole come Hot Shot o più o meno tutta la carriera di Leslie Nielsen lo sono, questo è una serie di scene surreali, delle quali molte splatter, inserite all'interno di un film che per la maggior parte è fatto di situazioni e conversazioni del tutto plausibili od addirittura normali. Stesso vale per l'aspetto comico, alcune battute qua e là, ma troppo rade per poter essere definito un film divertente.
Dove invece sorprendentemente non è particolarmente criticabile è nell'aspetto cinematografico vero e proprio, di fatti, di fatto, il film scorre piuttosto bene, linearmente, senza momenti di noia o lentezza, ne momenti di confuzione di trama o di concetti. Anche il povero Paul Walker, a cui nel film tocca la stessa fine a cui è andato incontro nella realtà pochi anni dopo, non sfigura per quel poco che doveva dimostrare, nella parte recitativa.Un film di 1h e 30m difficile se non difficilissimo da consigliare, un cinefilo generico quasi sicuramente non apprezzerebbe il consiglio, ed un appassionato dei generi trattati nel film ha ben altro a disposizione da poter guardare.
Il caminetto in Quarto Potere - #CineFacts
L'elemento del caminetto nel film di Orson Welles "Quarto potere", è un elemento rilevante, che non può essere trattato del tutto per non fare un colossale spoiler, tuttavia se ne può analizzare un suo aspetto.
"Walk-in" è un anglicismo, che sta a rappresentare quando qualcosa è talmente grande da poterci camminare dentro, per esempio alcuni armadi che sono in pratica delle stanze dedicate.
In quale modo questo dettaglio, per noi europei, abituati ad avere e costruire più a misura d'uomo, si associa al mondo della cinematografia.
Beh, perche nel film Quarto potere, c'è un elemento di dimensioni assolutamente riguardevoli, tanto da poterci volendo camminare dentro, anche se sarebbe in questo caso estremamente sconsigliato per la più ovvia delle ragioni. Ed è il caminetto.
In epoche passate anche i nostri caminetti erano di dimensioni notevoli, perchè era l'unica fonte di riscaldamento della casa e spesso le famiglie, molto numerose al tempo, vi si ritrovavano radunate davanti a godersi il tepore.
Tuttavia, quello mostrato in alcune scene nel film, rimane mastodontico.
E questo dettaglio è rilevante perche Quarto Potere fu un film di rottura, a livello cinematografico, sotto molti aspetti. Tanti dei quali riconosciutegli soltanto a distanza di decenni. Uno dei quali fu proprio la gestione e valorizzazione degli spazi all'interno dell'inquadratura. Ed è per questo che un elemento in secondo piano, come un semplice (in questo caso non troppo semplice) caminetto, risalti ed appaia nitido, agli occhi dello spettatore.
giovedì 14 aprile 2022
L'uomo senza sonno (2004) #Recensione
L'uomo senza sonno, titolo originale "The Machinist", è un film del 2004, con protagonista Christian Bale. Innanzitutto si può notare come il titolo vari notevolmente nell'adattamento in Italiano, e mentre in originale l'intento principale potrebbe essere quello di sottolineare la riperitività di alcuni lavori manuali in determinate fabbriche, in Italiano si è andati più verso un titolo affatto ermetico, il film infatti parla interamente di una persona che ha enormi problemi di insonnia.
La trama è quella abbastanza classica di un thriller-pSicologico-drammatico, ossia una storia dove tutti i pezzi vengono messi insieme soltanto alla fine, nello specifico il protagonista vive in una difficolta costante, come detto quella di non riuscire a prendere mai sonno veramente, nella quale spirale di distruzione altrui ed autodistruzione finisce, principalmente involontariamente, per trascinare tutte le persone che gli stanno attorno.
La performance di Christian Bale è eccellente, come del resto ci ha abituati ed esserlo, sia come recitazione, che come devozione alla causa, il suo personaggio infatti soffre anche di non specificati disturbi alimentari legati alla mancanza di sonno, che lo hanno portato ad arrivare ad un peso di meno di 60 kg, nel film, ma altrettanto nella realtà, visto che l'attore si sottopose ad una dieta molto ferrea per mesi, per apparire scheletrico nelle scene del film che lo richiedevano.
Anche tutti gli altri membri del cast si comportano egregiamente sul set, sia come immagine calzante e ben scelta per i personaggi che interpretano, sia per le loro singole performance. Tra i volti più noti ci sono Michael Ironside, nei panni si un collega di lavoro di Trevor Reznik (Christian Bale), e Aitana Sanchez-Gijon, nella parte di una giovane madre, e barista, che oltre a servire il caffè tutti i giorni al protagonista, ne diventa un po' la psicologa ed un po la confidente.
Il film ha dei toni piuttosto scuri, la storia infatti è abbastanza cruda, con alcune sfumature di macabro in varie sue scene, e la cosa si rifrelette anche nelle inquadrature, nei colori, e nelle scenografia, sempre però rimanendo pienamente calzante, è stato infatti fatto un ottimo lavoro sotto tutti questi aspetti.
Difficile dire da non esperti del settore psicologico, quanto bene sia dipinto il mondo dell'insonnia e della schizofrenia, tuttavia almeno da profani sembra un lavoro ben fatto, frutto di ricerche e di meticolosità e non di sola immaginazione.
Il giudizio sul film è nel suo insieme quindi riassubile come molto ben fatto, forse non eccelle in suspense o in qualsivoglia altro aspetto classico che di solito viene preso in considerazione, ma ottiene certamente un ottimo voto in tutti i campi che si propone di trattare. E' quindi altamente consigliabile a tutti, salvo a stomaci particolarmente delicati.
Menzione particolare, dopo tutti questi elogi, ad un piccolo dettaglio, marginale nella visione generale, ma assolutamente pessimo nello specifico, gli effetti speciali durante una scena del film, nello specifico un incidente d'auto, senza specificare altro per non fare spoiler. Se pur si trattasse di un film di 20 anni fa, rimane una digitalizzazione al computer fatta in maniera davvero scadente, una qualsiasi scena con uno stuntman avrebbe ottenuto sicuramente un risultato migliore.
mercoledì 13 aprile 2022
8 Mile (2002) Sfida finale di freestyle, spiegazione tecnica.
8 Mile è un film dei primi anni 2000 con protagonista il rapper Eminem, che ormai aveva raggiunto una notevole notorietà, e che tratta appunto vicende legate alla sua vita, con scenario i sobborghi di Detroit.
Il film ebbe un grande successo, e la stessa performance del rapper nei panni di attore fu piuttosto convincente.
Tuttavia, se pur molti aspetti del film, essendo essi di dominio pubblico, o comunque tipici di molti altri film, come la povertà e criminalità in certe aree cittadine, le difficoltà economiche e relazionali in alcuni nuclei familiari, etc, siano perfettamente comprensibili per lo spettatore, c'è un aspetto che era ed è certamente molto piu di nicchia, ossia le sfide in freestyle (rap, non dance), e le loro regole.
(Aspetto rilevante nel film perchè molte scene e molto del rispetto e della consacrazione per un rapper, passano da li)
Nonostante il film sia fatto in modo che non si creino particolari incomprensioni e dubbi su come si svolgano, questa è la spiegazione tecnica dettagliata sul funzionamento di esse, che magari potrebbe aiutare a fare completa chiarezza nello spettatore.
Innanzitutto, i tempi dati ai vari parteicpanti, 45 secondi a testa e 90 per la finale, è molto soggettivo da da un tipo di contest all'altro, da locale a locale, ma comunque quello usato nel film è sufficentemente realistico.
La "votazione" del vincitore, come si vede, avviene per acclamazione, e soltanto al termine della performance di entrambi come appunto accade nel film. In caso di parità, si fa rivotare il pubblico immediatamente, anche questa scena si vede, quello che non c'è è che cosa sarebbe accuduto in caso di ulteriore parità, ed in tal caso molto spesso si procede col dare un piccolo ulteriore tempo per sfidarsi ad entrambi, e poi richiedere di nuovo al pubblico di esprimersi. In alcuni casi, in un tentativo di avere un giudizio più imparziale possibile, alcune organizzazioni di questi eventi si muniscono di congegni che misurino i decibel, in alcuni casi chiamati "applausometri".
La "battle" per intero non viene mostrata, ma solo le 3 performance di Eminem, facendo intendere che ve ne fossero state altre, in classico stile quarti di finale, semifinale e finale, da cui provenivano gli sfidanti.
Tuttavia non sempre il numero di partecipanti è un multiplo adatto per questo genere di eleminazione, e si può procedere infatti inizialmente con delle performance a rotazione con più persone sul palco dalle quali poi, solitamente sempre per volere del pubblico, vengono eliminati alcuni partecipanti.
Una cosa forse poco verosimile nel film, sicuramente usata per fini narrativi, ma che nella realtà avrebbe difficolta a verificarsi, è la scelta del primo sfidante Lickety Split, di partire per primo a rappare. Questo è piuttosto inusuale, perchè potendo sceglere, si tende a far andare prima l'avversario per poi poter "rispondere", letteralmente per le rime, a quello che ha detto.
Tutta la situazione del "Chocking", ossia dello "strozzarsi", (sia inizialmente da parte di Rabbit, che nel finale da parte di Papa Doc) bloccandosi completamente in pratica senza riuscire a proferire rime, è molto romanzata, perchè nella realtà è rarissimo che ciò accada. Sicuramente la tensione ed anche l'impreparazione rendono la cosa quasi possibile, ma quasi sempre il rapper di turno riesce a fare il proprio tempo a diritto, semplicemente con una pessima performance, ma non rimanendo muto e riconsegnando il microfono.
Altro aspetto che potrebbe non essere chiaro è di che cosa avrebbero parlato dei rapper che non avessero cosi tanti intrecci personali come quelli sul palco nel film, beh, più o meno delle stesse cose, o almeno con lo stesso tenore. Le gare di freestyle sono infatti fatte per sfottersi e quindi sia i temi che gli atteggiamenti sono molto simili nella realtà a quelli visti nel film.
Un aspetto in cui però c'è molta divergenza con una battle dal vivo, è quanto le rime ed il flow nella battle del film siano perfette, ripulite, senza impappinamenti o temporeggiamenti, questo non potrebbe assolutamente accadere, a meno che qualcuso non si scriva ed impari per intero la propria entrata a casa, cosa che comunque ogni tanto succede.
In conclusione, è un film che ha portato a conoscenza di molti un mondo underground di cui i più non sapevano, e si puo dire che nell'insieme lo abbia fatto in maniera egregia.
mercoledì 6 aprile 2022
SAW, L'enigmista. Vince ma non convince. #Recensione
domenica 3 aprile 2022
Che cosa vuol dire "tagliare" nel mondo del cinema?
Il verbo tagliare è molto usato quando si parla di cinematografia, da molti addetti ai lavori, per svariate ragioni, alcune delle quali risalenti anche ad un secolo fa, vediamo quali sono :
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