mercoledì 2 ottobre 2024

Prime Video, brutte novità.. o forse no.

Come è ormai presumibilmente ben noto, PrimeVideo è una piattaforma di contenuti video in streaming, legata da sempre, e non solo per una quasi omonimia, all'opzione Prime sul sito di Amazon, opzione in abbonamento quest'ultima, che permette di sfruttare al massimo le potenzialità del sito di consegne in questione, ricevendole nel minor tempo possibile.

Abbonamento che costa all'utilizzatore finale circa 5 euro al mese, oppure 50 euro annui se pagati tutti insieme, ma che offre, ormai da molti anni, incluso nel prezzo l'utilizzo gratuito, ossia l'accesso a molti contenuti dell'enorme catalogo disponibile sul sito PrimeVideo.

La novità introdotta da quest'anno, 2024, sarà la presenza di spot pubblicitari, sia prima della riproduzione dei contenuti, che improvvisamente durante la visione.
Certamente un cambiamento che non trova il favore di molti utenti, ma che porta con se la possibilità di essere disabilitato, pagando, una ulteriore cifra di circa 2 euro mensili, oltre al costo dell'abbonamento già presente.

La cosa porta con se due aspetti certamente negativi, ed uno forse positivo.
Il primo dei due negativi è già stato esposto, un costo maggiore per l'utente finale, a fronte di una offerta che rimane probabilmente la stessa.
Il secondo negativo è l'aumento della confusione generale riguardante l'utilizzo di un sito, PrimeVideo, già complesso di suo, a cui si può accedere gratuitamente, ma si deve pagare un abbonamento su di un altro sito, quello di Amazon, e nel quale si possono visionare solo alcuni contenuti, di fatto molti altri hanno un ulteriore costo specifico per il singolo prodotto, di noleggio o di download, a cui si va adesso a sommare pure un altro costo di abbonamento, volendo disattivabile.. tanto per ricapitolarne il macchinoso funzionamento.
Tutto probabilmente inutilmente complicato, quando magari basterebbe trovare un prezzo fisso mensile, per far accedere a tutti e due i siti, con la totalità delle opzioni già attive e la totalità dei contenuti accessibili senza ulteriori costi.

La parte non necessariamente negativa, ma qui occorre fidarsi di grandi aziende come Amazon, e del suo voler offrire i migliori contenuti, anzichè trarre semplicemente il maggior profitto possibile, strizzando ancora un po' di più il portafogli dell'utente, è quella che questa novità possa permettere di mantenere lo stesso livello di offerta, che altrimenti sarebbe magari andata a decrescere.
Offerta che, almeno per quanto riguarda la parte legata ai film, rimane al momento davvero notevole, anche rispetto a tutte le altre piattaforme di streaming. 

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