martedì 13 dicembre 2022

The family man (2000) #Recensione

 The family man (il titolo rimane invariato dalla versione originale, in inglese, a quella in italiano), è un film di inizio millennio che riscosse un buon successo al botteghino ed opinioni miste da parte della critica. 

Il tema principale è quello già visto e rivisto, sentito, sognato o immaginato da tutti, nulla di nuovo. Una coppia si saluta all'aeroporto, lui sceglie la carriera, lei avrebbe scelto la famiglia. Improvvisamente al lui di turno, diventato un facoltoso uomo d'affari di New York, viene offerta la possibilità di vedere come sarebbe stata la propria vita se non fosse partito, o meglio se avesse anch'egli scelto la familia, o ancor meglio se anch'eglio avesse scelto il "noi".

Gli attori sono tutti volti noti, specialmente quelli dei due protagonisti Jack e Kate, nomi da cittadini medi americani, interpretati da Nicolas Cage e Tea Leoni, che innamoratisi già ai tempi della scuola, finiscono per dividersi all'inizio delle proprie carriere, come detto per volere di Jack.

La performance di tutto il cast è adeguata, bene loro specificamente come coppia e come singoli, con le capacità di Nicolas Cage che lo fanno risaltare volente o nolente rispetto agli altri.

La storia è piacevole, certamente banale e scontata, ma il film scorre bene, senza momenti di eccessiva suspense misti ad altri che fanno addormentare, è infatti molto lineare, e non fa pesare le sue poco più di due ore di durata. 

Ad aggiungere al senso di dejavu (per chi non li vedesse in senso cronologico, cosa che può capitare con film che hanno ormai diversi anni) il fatto che proprio lo stesso Cage si sia ritrovato appena 5 anni, in un'altra pellicola con trama o almeno concetti base, fin troppo simili, intitotala persino in maniera quasi identica : "The weather man" (L'uomo delle previsioni).

In sostanza un film per tutti, che tratta argomenti che abbiamo affrontato od affronteremo nella vita, che ipotizza scenari differenti dati da scelte differenti e lo fa attraverso un sogno ad occhi aperti come è capitato di fare a tutti noi. Difficile consigliarlo come un capolavoro, altrettanto difficile sconsigliarlo, perchè se pur l'idea base non sia particolarmente originale, può essere un ottimo spunto di riflessione interna, e certamente anche nel campo delle commedie sentimentali, è onestamente classificabile come sopra la media.

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