martedì 19 luglio 2022

Trainspotting 2 - #Recensione

Il più bel giorno nella vita di un appassionato di cinema, è quello in cui viene annunciato il sequel del proprio film preferito, il giorno più brutto invece, spesso, è quello in cui si ha finalmente la possibilità di vederlo. 

Dopo un'attesa di ben 21 anni, nel 2017, è uscito il secondo capitolo del film diventato un cult, Trainspotting. 
Come molti sequel non ha raggiunto i livelli dell'originale e questo sarebbe stato tanto difficile quanto stupefacente se fosse accaduto, tutta via il risultato è stato altrettanto sorprendente, in negativo. 

Giusto abbassare le proprie pretese ed aspettative quando esce un nuovo capitolo di una saga ben riuscita, per non rimanernci male, ed appunto in alcuni casi, per non sentirsi traditi, leggasi esattamente quello che è successo.

I più accaniti fan della prima pellicola infatti hanno certamente trovato questo nuovo lavoro di Boyle, più come un insulto, che come un vero e proprio continuo riguardante la vita dei personaggi principali.

La trama sarebbe già di per se sorvolabile, i 4 protagonisti del primo film, si ritrovano a seguito di varie, innumerevoli, e stucchevoli coincidenze, ad incontrasi tutti nella propria città contemporaneamente, 20 anni dopo, rancorosi gli uni con gli altri e pronti a vendicarsi ognuno col proprio personale stile. 

 
Ciò che lo rende in generale frustrante, particolamente per coloro che hanno amato Trainspotting, non è la lentezza, la lunghezza, la noiosità, la pessima recitazione e l'abominevole colonna sonora, tutte caratteristiche presenti in abbondanza, è che i personaggi non sono più tridimensionali, mentre nel primo film erano stati tremendamente reali. 
Inoltre il primo era la quintessenza dello stile British, puramente scozzese se preferite, mentre questo ha tutti i tratti di una action-comedy d'oltre oceano, quasi un B-movie.

E perchè continuare a comparare cosi insistentemente le due pellicole?, perchè questo è proprio quello che accade nel secondo episodio, infiniti riferimenti di pochi secondi, sia audio che video, alla prima opera, una copia rivisitata in tutti gli aspetti salienti, modernizzati, la trasposizione e l'adattamento alla decade corrente, di tutti i piccoli elementi che hanno funzionato nel primo film, tanto per prendere sia i nostalgici che le nuove generazioni. 

Un tratto specifico inaccettabile di questo sequel (volendone prendere uno su tutti come emblema del pessimo lavoro fatto), è la figura di Francis Begbie, diventato il cattivo del film, che per quanto si possa ammettere che fosse quello avulso all'interno del gruppo iniziale, rimane una connotazione troppo forte e sconnessa dai tratti caratteriali che hanno reso i loro personaggi immortali.

Di ulteriori critiche se ne potrebbero muovere altrettante oltre a quelle appena espresse, ma la morale della storia è che regista e produzione erano seduti su di una miniera d'oro (il primo film) e sarebbe probabilmente bastato mettere tutti i protagonisti in una stanza a fare una partita di biliardo mentre rimembravano il passato per produrre un sequel decente, ed invece è stato realizzato questo, che lo rende realmente più vicino ad una parodia del primo film che altro.. Boyle che prende in giro il proprio stesso lavoro degli anni 90, incredibile.. ed inaccettabile.

Una nota positiva però la si può trovare, tutti i brevi flashback audio e video con riferimenti al primo film, di cui questa pellicola è ricolma, fanno rimembrare una volta ancora quanto essa fosse stata un assoluto capolavoro.

Ma come detto la scrittura dei personaggi non coincide proprio con i loro caratteri che abbiamo conosciuto nel primo film, ed è quindi incomprensibile come sia stato possibile riservare a Begbie, il ruolo di "villain", lui che era stato perdonato cosi tante volte "perchè in fondo è un amico!".




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