Colazione da Tiffany (Titolo originale : Breakfast at Tiffany's) è una commedia romantica del 1961, tratta dall'omonimo libro di pochi anni prima, e con protagonista la celeberrima Audrey Hepburn.
Partiamo dallo sconfessare l'ovvio, o almeno quello che chiunque non abbia visto il film ha sempre pensato, non avviene nessuna colazione da Tiffany in questo film, e tra i principali motivi c'è il fatto che Tiffany non sia affatto un luogo di ristoro, ma bensì una gioielleria.
La trama riguarda una giovane, sconclusionata ed estroversa, presentata come "Holly" (Audrey Hepburn), che tende spesso a parlare del proprio passato e delle proprie passate relazioni, tralasciando elementi essenziali, e che parla altrettanto del proprio futuro talvolta in maniera estremamente cinica, altre con la mente sognatrice di una bambina. Accanto a lei si susseguono molti uomini, che lei sostiene di usare e da cui si fa usare, ma dei quali non si innamora mai.
Purtroppo le aspettative della prima ora di film (durata totale 2 ore) vengono ampiamente tradite. I personaggi appaiono piuttosto intriganti, ma le loro vite ed i loro ideali finiscono per cadere nel nulla nella seconda parte della pellicola. Molti altri personaggi sono praticamente inutili ai fini della storia e dell'intrattenimento, ed introdotti persino malamente, come è il caso dell'ex marito dal quale Holly si era allontanata e dal quale non voleva tornare. Sul fronte personaggi e performance, risulta tuttavia non male la figura del coprotagonista, un giovane scrittore, inetrpretato da George Peppard, attore che finirà poi per essere conosciuto dalle successive generazioni per un ruolo che più diametralmente opposto non potrebbe esserci, quello del colonnello "Hannibal" Smith, a capo dell'A-Team nella omonima serie.
Per quanto riguarda gli aspetti tecnici il film ha innegabilmente un passo che oggi verrebbe definito lento, ma di per se non sembra una pellicola di 60 anni fa, i colori sono vibranti, e le inquadrature non sembrano cosi diverse da quelle moderne.
Di propriamente positivo, riconosciutogli anche alla successiva notte degli oscar, vi è la colonna sonora, che forse pecca un po' di ripetitività, ma che certamente risulta eccellente come appropriatezza ed originalità.
Anche la scena da Tiffany merità una menzione, è anch'essa originale e nel suo piccolo avvincente, i dialoghi sono ben scritti e non stona con il resto del film.
In sostanza una pellicola dal titolo sufficientemente intrigante, dal cast di rilievo, adattata da un libro di successo, ma che finisce per non stupire, non appassionare, diventando anzi confusionario e sconclusionato con il passare dei minuti, fino a lasciare lo spettatore senza una vera morale tra le mani, ma solo con la "vittoria" dell'amore avvenuta quasi esclusivamente per petulanza. Una commedia romantica che sembra più un viaggio introspettivo nella mente dei narcisisti.
Nessun commento:
Posta un commento