venerdì 11 febbraio 2022

Ricky Gervais, sarà stata l'ultima volta ai Golden Globes?! #CineFacts

 Ricky Gervais è un attore, comico, regista e molto altro, britannico. Ma forse il "titolo" a cui tiene più di tutti è quello di sceneggiatore (campo nel quale ha creato la serie televisiva The Office nella sua versione originale d'oltremanica) categoria che sceglie spesso di difendere, con autoironia, nei suoi discorsi pubblici facendo trasparire, ed è difficile dargli torto, che venga spesso sottovalutata se non snobbata. 

Uno dei momenti in cui ha esposto questo pensiero è stato agli annuali Golden Globes, premio americano che dopo gli Oscar e gli Emmy risulta essere il maggior riconoscimento per chi lavora "dentro" uno schermo.

La domanda del titolo è reale, avendoli già presentati per ben cinque volte (2010, 2011, 2012, 2016, 2020) ed avendo dichiarato quasi sempre, principalmente all'interno delle sue battute, come non li avrebbe più ripresentati, dopo ogni volta. Questa però sembrerebbe essere stata quella decisiva. 

Nel frattempo monta sempre più insistente tra i fan, non solo suoi ma di tutto il mondo cinematografico, il sogno di vederlo in prima linea a presentare gli Oscar, per svecchiare e risvegliare un po l'evento, dall'essere una cerimonia ormai percepita da molti come scontata e fiacca. 

Ma che cosa hanno avuto di speciale queste sue "performance" come presentatore ai Golden Globes tanto da scioccare i presenti ed il pubblico a casa, in maniere differenti, e da farlo tornare cosi tante volte su quel palco.

                                     

 Innanzitutto di vere e proprie performance si puo parlare, perche per quanto superficialmente alcuni li abbiano chiamati insulti o simili, erano tutte battute ben studiate, scritte ed adattata alla situazione, ed anche di notevole livello, sia quando sono suonate come critiche, sia quando sono apparse come esagerazioni della realtà.

La caratteristica principale che ha portato ad essere cosi sorprendente e sconvolgente la sua presentazione è stata, costante negli anni, quella di aver portato semplicemente il duro e crudo humour british ed averlo usato in maniera diretta nei confronti delle personalità più conosciute ed influenti nel mondo del cinema americano e non solo. 

 Li ha chiamati, nelle varie edizioni, "Pervertiti" (in riferimento ai molteplici scandali sessuali che hanno costellato Hollywood negli ultimi anni), gli ha ricordato che "a nessuno importa tanto di quel premio quanto a loro, di fare quindi discorsi di ringraziamento brevi", ha puntualizzato più volte quanto la cerimonia sia incredibilmente lunga e sostanzialmente superflua nella sua formula, e molto altro.

Tutto suona critico ed irrispettoso ad una lettura, ma nella realtà.. i suoi monologhi iniziali sono stati azzeccatissimi e divertentissimi ogni anno, e le sue presentazioni degli ospiti durante la serata, non hanno mai mancato di cogliere l'aspetto più sopravvalutato o apparentemente intoccabile di ognuno di loro. 

Molti, tantissimi, colpi sono stati dati sotto la cintura, ma quasi nessuno a voler far realmente male, e certamente per un mondo imbalsamato nella propria perfezione come quello Hollywoodiano, sentir qualcuno non allienato al politically correct, addirittura in una serata del genere, è stata una ventata, anzi una tormenta, di aria fresca. Il risultato, e la ragione per cui è stato più volte richiamato a presentare nuovamente, è che in una notte dedicata alle stelle del cinema di tutto il cielo planetario, la più brillante è stata proprio la sua.

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