Gli ordini sono ordini è un film che ormai ha compiuto mezzo secolo di età, tuttavia tratta temi estremamente attuali, per i quali la gente ancora combatte e verso i quali l'opinione pubblica si è maggiormente sensibilizzata nel tempo.
La storia è quella di una casalinga (la recentemente scomparsa Monica Vitti), che insconsciamente inizia a nutrire frustrazione e disprezzo per la propria vita e condizione, tanto da iniziare a sentire delle voci interiori, che inizialmente interpreta come esterne, che la costringono a fare cose solo apparentemente contro il proprio volere.
Il primo bersaglio, perchè maggiore responsabile delle sue insoddisfazioni ed anche perchè è il più a tiro, diventa il marito. Viene dunque cacciata di casa da quest'ultimo ed inizia una nuova vità, più libera e libertina, che la porterà ad affrontare tutta una serie di problematiche di rapporti sociali e vivere finalmente tutto il meritato range di emozioni che la mente ed il corpo umani permettono di provare.
La qualità audio e video è quella dell'epoca, e congrua al budget usato, quindi niente di tremendo o stupefacente da segnalare. In negativo però stupiscono alcune performance recitative, quella di Gigi Proietti infatti aggiunge molto poco alla storia e all'interesse per il suo personaggio, che tuttavia però puo essere stimolato dalle opere che porta e rappresenta in scena. Vere e proprie installazioni artistiche gigantesche, dell'artista Mario Ceroli.
Difficile consigliare il film sotto l'aspetto "Commedia italiana", probabilmente vista tutta la concorrenza conviene virare su altri classici. Lo stesso vale se si volesse segnalare specificamente uno dei lavori con Monica Vitti come protagonista, si può trovare di meglio.
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